GRANGANGA

...quel gran sapore della coca in bottiglia

27.4.06

Punti di vista


Ora le strade sono più deserte. Roma di notte e al di là dell’immaginabile. Sembra una città da farti paura e poi è innocua. Oppure la credi tenera, quasi infantile e poi ti sorprende con la sua perfida cattiveria di città sola. Un relitto di monumentali arcate e alberi e pennoni di vetusta civiltà che ti buttano contro ragnatele di marmi e mattoni. Una città che ti lusinga di basiliche, ti sorprende di altari, ti immerge in tonnellate di bifore, trifore e rosoni da perderci la testa e fingi che sia tutto così affascinante senza capire che è un ragno velenoso che ti sta solo apparecchiando la tavola per la cena. La sua. E ora Castel Sant’Angelo si permette pure di sorriderti, di invocare un tuo sguardo tra i platani, semplicemente perché tu sei lì e lui pure. Ed è solo. Come un cane. Non c’è marocchino che tenga. Venditore di Cd o porchettaro. Tu sei solo come lui. E lui lo sa. Sa che puoi cedere alle sue pontificie lusinghe. E hai un fiume sotto. Invitante come una vecchia megera che si piscia a letto. E hai macchine che grattano quella pelle rugosa di città in disuso. E hai tram che esalano l’ultimo respiro in una notte senza fronzoli. E hai motorini che, affannati, come dita di bambini che cercano amore genitoriale, sfrecciano inutilmente nella buia notte. Avidi solo di nuovi percorsi e costretti invece a traiettorie ormai usuali in una notte che non serve a nessuno. E hai Andrea. Un mentecatto di attore che non ha mai fatto mai nulla. Che è bello perché lo dicono gli altri, che non è bravo perché lo dicono gli altri. Che lui lo sa cosa dicono gli altri ma fa finta di non pensarci.

posted by kapola @ 4:21 PM 3 comments

14.4.06

Martufello e la sua macchina


"Lo sai che macchina c'ha martufello?"
"Boh...'na 124?"
"Testa rossa special"
"Ah"
"C'ha dentro un televisore al plasma grande come un microonde"
Oggi. Bar dell'Appio Latino. Roma. Italia.
Roba da relegare le sontuose conversazioni sulla Roma di Spalletti a vivaci lazzi tra Giansenisti. Invidiare Martufello perchè si è fatto la Ferrari è il punto più basso di un'esistenza.
"Di più nin zo" il grido di battaglia.
Di tutt'altro tenore l'annuncio della vittoria di Fassino alle 3 del mattino paragonabile a un "Fuori Orario" in cui Ghezzi con voce soffusa ci delizia sulla riscoperta di un maestro giapponese. Una vittoria a bassa voce, Fassino ne da il triste annuncio come gli fosse morto un parente. qualcuno fa festa e parte il patetico urlo di fossati, stridente in una notte fredda in cui non c'è molto da esultare. una sinistra atterrita che non ha neanche la forza di far festa e lasciarsi andare ai vaffanculi tenuti in serbo per 5 anni. e poi se ci fosse stata vittoria più larga o sicura avrebbero avuto il coraggio di mandare "hang up" invece della solita retorica baffona?
Martufello contro Fossati? la triste alternativa? Si può. Italia. Futuro Prossimo.

posted by kapola @ 2:56 PM 1 comments