kazaki e moldavi questa sera regalali a un altra....
torino film festival colpisce ancora: per nulla toccati dalle stupide e infinite disfide venezia-roma, scollati dal sistema cinema come industria ma anche come casa popolare, liberi da qualsivoglia impedimento di tempo, spazio e sistema solare ecco rinnovato l'attacco alieno dell'intelighenzia sabauda agli zebedei dell'ignaro (o quasi) pubblico.
Pronti via:si parte con il vampiro libanese che con velata e manco nascosta liturgia gay (memorabile la scena in cui, con plastica sapienza, succhia il collo a un bear)gira per una beirut poco martoriata dalla guerra ma sconvolta da un misterioso serial-killer che altresì non è se non la parte morbosa del protagonista (o almeno così ho capito). Risultato: una bella mezzoretta di sonno che mi ha fatto perdere solo due inquadrature, di certo epocali ma un tantino fisse. Al risveglio, (mi aspettavo come minimo una hostess dotata di vassoietto, caffè e lingue di gatto) parafrasando verdone che a proposito di un film non troppo ritmato commentò "alzandomi, mi sono rimaste le palle attaccate alla sedia", ho controllato se le suddette non fossero state dimenticate nel caldo e accogliente cinema. finita qui? Certo che no e qui inizia la parte cosiddetta Marùn five, cinque corti cinque del pioniere Bargellini. un simpatico sperimentatore toscano che negli anni 60 simulava attacchi alla terra da parte di dischi volanti in ceramica di grottaglie. dopo i primi tre il pubblico è a rischio autocombustione e il nostro eroe del super8 si riprende un po' con il suo capolavoro "Vi prego di accettare questo bouquet di parentesi appena sbocciate" (almeno per il titolo assolutamente Dada). ma qui scatta, inaspettato il dramma: mi giro verso ilmioamicomario (che mi aveva spinto il bargellini con misurato candore) per commentare il momento in cui la musa del toscanaccio è in piena accettazione del suddetto bouquet, ma, il pomeriggio è tiepido, il pan ci manca, la sala è accogliente e percio scopro ilmioamicomario assopito come un mariobrega qualsiasi alla fine di un pranzo di pesce a fregene. a questo punto io e gli altri compagni di sventura reduci da altre perle di rarà staticità emotiva decidiamo di dribblare volontariamente i lunghi in concorso e le sperimentazioni d'alta quota per dedicarci unicamente a doc e retrospettive (chabrol e aldrich paiono in questo contesto "2 fast 2 furious"). Alla fine la soddisfazione piena me la regala il doc "politica zero" della coppia mtv-esca coppola-piccinini dove la giorgia meloni, nostra signora dei vicepresidenti della camera, ne esce fuori come una perfetta immagine della fuan-girl 70'. grande simpatia e proprompente romanità da balconata di palazzo venezia, un solo neo, non è armata, o almeno lo nasconde bene. film preferiti "il gladiatore" e "braveheart"...sublime...
altro che torino mi sa che il prossimo kolossal con l'eroe che mozza gli arti come fossero alucce di pollo o roma-livorno in curva sud me la vedo con lei...